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Della Via Annia si conoscono poche tracce visibili, al punto che è stata varie volte definita un "non-luogo".
Della sua esistenza sono sempre stati ben consapevoli gli studiosi, ma più difficile è coglierne la presenza sul territorio. Nell'ambito del Progetto che ha riportato alla valorizzazione di questo antico tracciato romano è stata realizzata una campagna di telerilevamento lungo l'intero tracciato da Adria ad Aquileia, con l'intento di individuare dall'alto le tracce dal terreno. È noto infatti che i voli, effettuati con normali veivoli da turismo a una quota di circa 300 metri, permettono di rilevare la presenza di strutture archeologiche come strade, parcellizzazioni agrarie, edifici, e tracce di agenti naturali come antichi percorsi dei fiumi.
Il percorso dell'Annia è stato sorvolato dunque a più riprese, in stagioni diverse e in diverse condizioni meteorologiche. I risultati sono stati sorprendenti, poiché è stato possibile rilevare migliaia di tracce relative a strutture sepolte e intravedere le ghiaie che costituivano il tracciato stradale stagliarsi chiare sulla terra scura dei campi appena arati. Tutte le tracce sono state poi elaborate e interpretate da un equipe di studiosi e permettono oggi di avere una conoscenza più puntuale dell'intero percorso. La Via Annia non è dunque più un "non luogo".
I soilmark primaverili evidenziano bene la via Annia presso Ponte Canalat (Ceggia, VE)
© Foto Dipartimento di Geografia - Università di Padova