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Caratteristica straordinaria della cultura romana fu la capacità di espandersi in nuovi territori, di trasformarli con opere di ingegneria e di costruire strade anche nei luoghi più impervi. Nel II sec. a.C. ebbe inizio l'espansione di Roma nell'Italia Settentrionale e fu allora che, per volontà di un magistrato appartenente alla gens Annia, venne steso il tracciato denominato Via Annia. Essa fungeva da collegamento tra un capolinea meridionale - tuttora di incerta individuazione - e Aquileia, passando per Padova, Altino e Concordia. Il suo percorso si sviluppava quindi attraverso la bassa pianura veneto-friulana, in un territorio molto ricco d'acqua: era infatti solcato da importanti vie fluviali, confinante con l'ambiente lagunare e interessato per larghi tratti dalla presenza di paludi. Un territorio critico per le difficoltà create dall'idrografia, ma dalle grandi potenzialità economiche e proiettato verso il centro dell'Europa.
Nell'ambito di un progetto finalizzato al recupero e alla valorizzazione di questo antico tracciato, sono stati individuati 32 punti di rilievo storico-archeologico. Questi sono stati segnalati con un pannello didattico - informativo che permette ai visitatori di approfondire la conoscenza del singolo luogo e di percepire l'articolazione dell'intero tracciato romano. Il percorso della via Annia vede nei musei archeologici di Aquileia, Concordia Sagittaria, Altino, Padova e Adria cinque fulcri espositivi. Al loro interno, in apposite sezioni dedicate alla strada è possibile ammirare lo straordinario patrimonio di reperti, testimonianze e tracce che la Via Annia ha lasciato.
Mappa del Veneto con il tracciato della Via Annia